sabato 22 aprile 2017

Olio di palma, un veleno nella nostra quotidianità

Olio di palma, questo sconosciuto...eppure ci si presenta quotidianamente davanti, molto spesso camuffato,  ma senza dubbio fa parte della nostra quotidianità e forse è ora di conoscerlo meglio.
"L'olio di palma e l'olio di semi di palma o olio di palmisto sono degli olii vegetali saturi non idrogenati ricavati dalle palme da olio, principalmente Elaeis guineensis ma anche da Elaeis oleifera e Attalea maripa.
Nel 2007, con 28 milioni di tonnellate di produzione globale, era il secondo olio commestibile più prodotto, dopo l'olio di soia,[1] che adesso potrebbe aver superato.[2] È anche un componente o una materia prima importante di molti saponi, prodotti alimentari (come la Nutella),polveri detergenti e prodotti per la cura della persona e per questi utilizzi vengono spesso usati i saponi di sodio o potassio e gli esteri semplici dei suoi acidi grassi come il palmitato di isopropile; ha trovato un nuovo controverso uso come combustibile di fonte agroenergetica.
Dal frutto della palma da olio si ricavano olio di palma (dal frutto) e olio di palmisto (dai suoi semi): entrambi sono solidi o semi-solidi a temperatura ambiente, ma con un processo di frazionamento si possono separare in componente liquida (olio di palma bifrazionato, usato per la frittura) e solida." (Fonte: wikipedia)

Il sito Altroconsumo scrive:
Ricco di grassi saturi, non proprio l'ideale
L'olio di palma non è da demonizzare: è meno dannoso del burro, dell'olio di cocco e dei famosi grassi idrogenati. In ambito produttivo è apprezzato perché è particolarmente versatile e, soprattutto, economico. Contiene però una grande quantità di grassi saturi, che possono incidere negativamente sul nostro sistema cardiovascolare. Sostituirlo, perciò, significa dare un piccolo vantaggio per la nostra salute, a patto che al suo posto venga utilizzata una materia grassa più sana, come l'olio di girasole.
Sostituirlo: un bene anche per l'ambiente
Da non sottovalutare anche l'enorme vantaggio per la salvaguardia dell'ambiente. La produzione dell'olio di palma, infatti, ha danneggiato tantissimi ecosistemi naturali e creato ampie zone di deforestazione. Una produzione massiccia che implica molti problemi ambientali e sociali. Visitando i campi dell’Indonesia, abbiamo proprio verificato che - complice una scarsa tutela legislativa - molte piantagioni hanno sostituito vaste aree forestali. (Fonte: Altroconsumo)
Quindi non possiamo prendere sottogamba il problema, anche perché  le alternative ci sono, sono molte e alla portata di tutti. L'informazione alimentare dovrebbe essere alla  base di ogni uomo, dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola dell'obbligo.
Il giornale del cibo ha pubblicato una lista di prodotti che non usano l'olio di palma, vi invito a leggerla cliccando qui, anche se ultimamente la scritta "senza olio di palma" la troviamo anche sulle scatole delle scarpe.
Ottima alternativa è l'olio di semi di girasole, perfetto  per friggere.
Buona salute

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